Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile – SDGs

I Sustainable Development Goals (SDGs) sono i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile approvati nel settembre 2015 dai 193 Stati Membri dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite: praticamente tutto il mondo! Sono il nuovo impegno politico internazionale che riguarda non solo lo sviluppo economico ma anche l’inclusione sociale, la sostenibilità ambientale e il buon governo. Gli SDGs vanno a sostituire gli MDGs, ovvero i Millennium Development Goals che hanno orientato le agende politiche tra il 2000 e il 2015, portando a notevoli risultati grazie alla cooperazione internazionale. Questi nuovi 17 obiettivi dovranno quindi caratterizzare le scelte strategiche governative dei leader mondiali per i prossimi 15 anni, tra il 2016 e il 2030, anno in cui si è prefissata la data ultima per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Il quadro generale di questi 17 obiettivi è uno dei risultati ottenuti durante la Conferenza sul cambiamento climatico del 2012 a Rio de Janeiro, il Summit di Rio +20. Nel dettaglio, essi riguardano:

  1. Porre fine alla povertà in tutte le sue forme
  2. Azzerare la fame, realizzare la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile
  3. Garantire le condizioni di salute e il benessere per tutti a tutte le età
  4. Offrire un’educazione di qualità, inclusiva e paritaria e promuovere le opportunità di apprendimento durante la vita per tutti
  5. Realizzare l’uguaglianza di genere e migliorare le condizioni di vita delle donne
  6. Garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e condizioni igieniche per tutti
  7. Assicurare l’accesso all’energia pulita, a buon mercato e sostenibile per tutti
  8. Promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, la piena e produttiva occupazione e un lavoro decoroso per tutti
  9. Costruire infrastrutture resistenti, promuovere l’industrializzazione sostenibile e inclusiva e favorire l’innovazione
  10. Riduzione delle disuguaglianze tra i Paesi
  11. Rendere le città e le comunità sicure, inclusive, resistenti e sostenibili
  12. Garantire modelli di consumo e produzione sostenibili
  13. Fare un’azione urgente per combattere il cambiamento climatico e il suo impatto
  14. Salvaguardare gli oceani, i mari e le risorse marine per un loro sviluppo sostenibile
  15. Proteggere, ristabilire e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, la gestione sostenibile delle foreste, combattere la desertificazione, fermare e rovesciare la degradazione del territorio e arrestare la perdita della biodiversità
  16. Promuovere società pacifiche e inclusive per lo sviluppo sostenibile, garantire a tutti l’accesso alla giustizia, realizzare istituzioni effettive, responsabili e inclusive a tutti i livelli
  17. Rinforzare i significati dell’attuazione e rivitalizzare le collaborazioni globali per lo sviluppo sostenibile

Per un maggior dettaglio, visitare il link delle Nazioni Unite, oppure la pagina dell’ASviS: Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile.

Nonostante i progressi ottenuti grazie agli MDGs, la popolazione mondiale ha ancora molte sfide da affrontare, tra cui la povertà estrema, il cambiamento climatico e le crisi sanitarie. In un mondo globalizzato, nessuna Nazione è in grado di affrontare da sola le sfide che ci attendono in questo nuovo millennio, ma serve piena collaborazione e condivisione nel raggiungimento di questi obiettivi.

A tale scopo l’ONU, e in particolare il Sustainable Development Solution Network (SDSN), ha presentato una serie di indicatori di monitoraggio. Il loro utilizzo dovrebbe servire a comprendere gli andamenti delle problematiche selezionate come l’utilizzo delle risorse idriche, il consumo energetico, la denutrizione o le emissioni di gas serra. Grazie a questi monitoraggi sarà possibile introdurre soluzioni di sviluppo sostenibile, mirate al raggiungimento degli obiettivi finali.

A differenza degli MDGs che riguardavano principalmente i Paesi del Sud del mondo, gli SDGs coinvolgono davvero tutti. Negli ultimi decenni, però, le situazioni internazionali sono molto cambiate. Un tempo parlavamo di Paesi del Terzo o del Quarto Mondo, in seguito sono stati chiamati Paesi in Via di Sviluppo, oggi sono i Paesi Emergenti (principalmente Cina, India e Brasile). L’Agenda 2030 è perciò rivolta a tutti, focalizzandosi su tutte le dimensioni dello sviluppo sostenibile e seguendo le finalità delle cinque “P”: persone, pianeta, prosperità, pace e partnership (people, planet, profit, peace and partnership). È quindi da sottolineare come sia necessario abbandonare la situazione di “business as usual” per iniziare una cooperazione internazionale su tutti i fronti, cambiando, prima di tutto, la filosofia di pensiero consumistico, della società moderna.

L’impegno non è richiesto ai soli governi nazionali ma anche a livello locale e da parte di organizzazioni, aziende e cittadini, perché tutti siamo coinvolti e mai più si potrà dire “io non sapevo”. Nessuno dovrebbe essere invisibile. Questo è il mondo che vogliamo: un mondo che conta. Ban Ki-moon

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